MAIL SENT WHILE
TRAVELLING 2:
Oramai sono in giro da un 20ina di giorni, ma mi sembra
di essere partito l'anno scorso, come se fossero
passato due stagioni: una in cui mi sono tostato
dal caldo (40-45 C) nel deserto del kyzylkum (west uzbekistan)
fino al punto di fare retromarcia, l' altra in cui mi
sono congelato come un tacchino in frezeer in un campo
estivo degli allevatori oltre i 3000m nel cuore del kyrgystan.
Dopo la prima email ho continuato a viaggiare in uzbekistan
verso ovest per un migliaio di km mentre la temperatura
saliva saliva e i campi di cotone scomparivano per lasciare
posto a dune di sabbia bianca e sassi addobbate qua e
la da bassi cespugli verdoni. Sono arrivatofino ad una
citta' (ex fortezza) che mi ricordava la bam iraniana
(quella rasa al suolo dal terremoto). Stavo tentando di
scendere dalle mura della citta' in un punto non propriamente
adatto, mentre un anziano mi sollecitava ( del tipo "ke
sei scemo??) a tornare indietro, ma alla fine ce lo fatta
e lui tutto esaltato manda fuori la figlia con una bacinella
per farmi lavare le mani e mi invita in casa. Una casa
poverissima, due stanze di cui la prima e la principale
ricoperta di tappetti, con in centro una colonna di legno
intagliata che sorreggeva l'alto tetto e un piccolo televisore
in un angolo. Questo era tutto quello che c'era. Mi (anzi,
ci, perche' all'epoca stavo viaggiando con una russa e
un californiano) fa accomodare e tira fuori tutto
quello che ha da mangiare e da bere (probabilmente la
cena delle prossime settimane),e inizia a raccontare la
sua tortuosa vita. Non ce stato verso di rinunciare al
mangiare per non privarlo, ma lui era semplicemente commosso
dal fatto che noi accettassimo e io ogni "piroghi"
che ingurgitavo mi sentivo un verme.
Niente mare d'aral: il tempo scarseggiava, il caldo
aumentava e ho deciso di puntare verso il montuoso e il
piu' fresco kyrgystan, ma non senza aver stupidamente
accettato un invito in una "banija russa". "e'
come una sauna con un massaggio e c'e' anche la piscina"
mi era stato detto! Il posto era nella periferia di Buxara
in perfetto stile supersovietico ultra distrutto. La custode,
tipica russa super cafone, probabilmente non credeva ai
suoi occhi che una straniero entrasse li dentro. Il posto
era come una prigione: porte in acciaio supercorrose.
La sauna era una stanza di cemento in cui entravano due
grossi tubi che, dopo aver girato due altrettanto corrose
valvole buttavano fuori vapore a temperature insopportabili.
La piscina era una vasca 2m per 2m profonda 1 m completamente
spiastrellata e cmq vuota. Io che di caldo ne avevo eccome,
non ho osato metterci piede. Ma il massaggio, quella e'
stata la parte migliore. Entra una serio russo, con il
quale prima avevo lungamente contrattato. Si spoglia in
costume e mi fa sdraiare.A quel punto inizia a tirarmi
dolorosamente la pelle, " e' per tirar vita lo strato
morto della pella" mi dice, mentre dice ad alta voce
" RILASSATI, RILASSATI, non sei rilassato!!"
sfido che non lo ero. E non vi dico quando e' arrivato
ai capelli: a iniziato a tirarli, sempre per la
stessa storia di tirar via quelli morti. La tortura e'
durata 20 min e ho dovuto pure pagare (l'equiv di
1.2 euro) per farmi strappare i capelli. Morale dell'esperienza:
ho meno capelli di prima.
Passano i giorni, passano i km e arrivo nel cuore
del kyrgystan, dove ho avuto l'esperienzapiu' incredibile
di tutto il viaggio: premessa, il kyrgystan e' una specie
di nepal al confine occidentale della cina. In kyrgystan
ci sono piu' di 4 cime sopra i 7000 m ed e' un paese molto
molto rurale. Una specie di Laos dell'asia centrale per
intenderci. Arrivo in un paesino piccolissimo e appena
scendo dal pulmino dopo non so quante ore schiacciato
come una sardina vedo uno straniero! e' un danese, molto
vichingo, che avevo conosciuto in Uzbkistan due sett prima.
Lui stava partendo verso un lago d'alta montagna dove
ci sono degli accampamenti estivi di yurt (grosse tende)
degli allevatori.
Da solo non me lo sarei mai potuto permettere, perche'
il costo del mezzo per superare il passo non e' una scherzo,
ma con lui, un giornalista inglese ma che lavora a Mosca
a un'australiano che lavora all'ambasciata a Mosca
si poteva fare. Da quel posto che gia' mi sembrava alla
fine del mondo, dopo aver riempito le tanike di benzina
siamo partiti con una vecchia jeep russa (guidata da un
kirgico) su strada di montagna per 50 km fino a
3400m. Poi finisce la strada e in fuori strada per altri
20km fino ad un lago (lungo 30 km) in mezzo alle vette,
con sterminato prati, e gruppi di tende degli allevatori
lontani vari km tra di loro, e cavalli, cavalli e ancora
cavalli sparsi ovunque. La mattina e la notte faceva un
freddo della madonna!!!!!!!!!!!!!!!!!! tutto quello che
potevo fare era mettermi addosso tutto quello che avevo.
Le t-shirt' la felpa, i pantaloni..... in quanto non ero
certo attrezzato per una cosa del genere. Per pochi dollari
ci siamo piazziti in una tenda. Subito ammazzano e scuoiano
una pecora per cena. Non si butta niente: le viscere raccolte
non so per cosa (spero non per la zuppa della colazione)
e il sangue da bere ai cani. quando pulivano la pelle
dalle carni e gironzolavo con fare un po' impietosito
e schifato non avrei mai pensato che la stessa notte
avrei avuto cosi tanto freddo da desiderarla piu' di ogni
altra cosa. 3 giorni ho passato in questo posto lontano
km e km da ogni avamposto civile e accessibile solo 3
mesi all'anno.
Mi hanno dato un cavallo, 3 spiegazioni su come fare e
a disposizione almeno 50 km di altopiano , e devo dire
che queste bestie corrono: eccome se corrono (peccato
pero' solo quando ne aveva voglia), adesso ho capito perche'
la gente ci lascia la pelle. Per lavarmi c'era il lago
che era freddo da impazzire ma lo scenario faceva dimenticare
un po' tutto. In giro per l'accampamento tutti i bambini
che giocavano con gli animali, mentre la madri, (tra i
16 e i 20 anni) e lavorare dall'alba alla sera. La sera
dentro la yurt (fuori non se ne parlava proprio) a lume
di candele con questi grossi uomini kirgichi dal volto
bruciato dal sole a bere vodka. Bisognava brindare dicendo
qualcosa, rigorosamente in russo, (anche il kirgico era
accettato).
Io di quelle sere non ricordo molto......
Adesso sono tornato alla civilta', e dormo a casa
di una sciura (non c'e' altra scelta) che mi tratta come
un re: la casa e' pulita e molto carina, anche il bagno
(una tavola di legno forata dentro una casetta in giardino)
ha a suo modo il proprio orgoglio. E quando sono entrato
ho notato pure una lampadina che penzolava dal soffitto.
Ieri sera stavo cenando e si stavo facendo buio,
quando il figlio entra con una candela e mi dice che
e' meglio del lampadario; poi quando torno in camera per
leggere e provo ad accendere la luce mi accorgo che in
casa non c'e' energia elettrica. Probabilmente l'unione
sovietica nella sua ritirata si e' portata via anche quella............
alby
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